fbpx
Cerca
Close this search box.

Questi consigli da un grande studio ti aiuteranno a preparare un portfolio di architettura infallibile

Come organizzare un portfolio di architettura: le dritte di un grande studio

Oggi voglio darti di nuovo qualche suggerimento su come costruire un portfolio di architettura.

Anzi, ad essere precisi, non sarò io a darteli (se invece vuoi sentire la mia, corri a dare un’occhiata a questa pagina e scarica la checklist che ho preparato per te con gli 11 step chiave per organizzare un portfolio vincente, oppure scopri se stai sbagliando qualcosa nel tuo portfolio!).

Al mio posto c’è un ospite speciale con delle dritte da non perdere su come organizzare il tuo portfolio di architettura per una internship.

Ma andiamo con ordine: nei precedenti articoli ti ho presentato il lavoro di Irgen e Monty: abbiamo discusso assieme della loro esperienza lavorativa e di come questa abbia influenzato il design del loro portfolio di architettura, delle difficoltà tecniche da affrontare e delle decisioni che vanno inevitabilmente prese quando ci si trova a costruire il proprio book di lavori.

Per questo articolo volevo offrirti qualcosa di ancora più utile e interessante. Ho voluto interpellare chi sta dall’altra parte, sentire l’opinione di chi si trova quotidianamente a valutare candidature e portfolii come parte del proprio lavoro. Per questo motivo ho contattato Irene.

Anche Irene fa parte di quella schiera di progettisti emigrati dal Paese d’origine che hanno trovato la propria dimensione all’estero, e da diversi anni lavora per un grande studio internazionale di architettura. Oltre alle sue mansioni standard da progettista, Irene da alcuni anni si occupa di selezionare le candidature dei potenziali tirocinanti e di condurre i colloqui di lavoro.

Quindi, se sei attivamente alla ricerca di uno stage, devi assolutamente proseguire con la lettura e condividere quest’articolo coi tuoi colleghi a caccia della loro prima esperienza lavorativa!

Senza perdere altro tempo, sentiamo cosa ha da dirci Irene su come creare il portfolio di architettura perfetto per una domanda di stage.


Innanzitutto, grazie di avere acconsentito a questa chiacchierata con me! Cominciamo dall’inizio: potresti descrivermi in cosa consiste il tuo lavoro? Da quanto tempo selezioni i portfolii dei tirocinanti e come hai iniziato?

Il mio lavoro consiste nel selezionare, a seconda delle esigenze dello studio, le domande inviate dai candidati per i tirocini in architettura e, nella fase successiva, condurre i colloqui di lavoro. Faccio questo lavoro da tre anni, insieme a un collega, ed è successo tutto in modo molto spontaneo una volta che mi sono trovata a lavorare in questo studio; gli impiegati hanno compiti d’ufficio aggiuntivi, oltre alle loro normali mansioni professionali. In questo modo, tutti contribuiscono al funzionamento dello studio.

Quindi devi aver visto tantissime candidature in questi anni! Sono proprio curioso: c’è qualcosa in particolare che ti fa pensare “Oh, questo è ottimo!” quando guardi un portfolio di architettura?

Riceviamo in media 150 candidature al mese, per cui ne ho viste davvero tante in questi anni! Tuttavia, non c’è un singolo elemento che colpisce immediatamente in un portfolio, quanto piuttosto una combinazione di diversi elementi.

Ci sono delle abilità specifiche che ricerchi in particolare quando guardi un portfolio di architettura? Oppure ci sono specifici tipi di produzione che ritieni fondamentale mostrare?

Generalmente cerchiamo candidati abili in diversi campi, che si sentano a proprio agio a lavorare con diverse scale e funzioni programmatiche, e che sappiano usare vari mezzi per comunicare i loro progetti. Allo stesso tempo, dobbiamo essere certi che i candidati selezionati rispondano ai requisiti dello studio; e questi possono essere piuttosto specifici, come ad esempio il parlare una determinata lingua. I requisiti possono anche variare col tempo; ad esempio, quando io ho iniziato a selezionare candidati, lo studio stava attraversando una fase di transizione verso l’utilizzo di Revit, per cui saperlo usare era una cosa gradita ma non richiesta.  Oggi, invece, la capacità di utilizzare questo software è diventata un requisito fondamentale.

Immagino che un bel layout, contenuti ben organizzati, disegni e immagini con una grafica accattivante siano aspetti piuttosto importanti in un portfolio di architettura. Ma quanto importanti, secondo te?

Direi che un layout chiaro e organizzato è molto importante. Oltre a questo, c’è anche la capacità di selezionare materiali essenziali che comunichino il progetto, e l’abilità nel graphic design e nell’impaginazione.

Una curiosità: è piuttosto frequente mostrare nel proprio portfolio di architettura interessi personali che siano in qualche modo legati all’architettura. Mi riferisco in particolare alla fotografia o al graphic design, sebbene a volte ci sia chi riesce ad essere davvero creativo: un mio amico ha inserito nel suo portfolio di architettura dei lavori con il legno e delle produzioni musicali! Tu cosa pensi di questa moda? È effettivamente interessante vedere questo tipo di abilità?

Personalmente apprezzo sempre i portfolii che mostrano un po’ il proprio lato più personale e che presentano espressioni creative e abilità tecniche in altre aree.

Parliamo della lunghezza del portfolio di architettura, argomento di discussione tra chi è alla ricerca di lavoro: in internet si trovano svariati esempi, che vanno da portfolii cortissimi a tomi enormi di 70-80 pagine e oltre. Come selezionatrice, qual è la tua opinione a riguardo?

Il portfolio di architettura non dovrebbe essere una raccolta di tutti i progetti realizzati fino a quel momento, ma piuttosto un riassunto dei progetti migliori. Detto ciò, settanta pagine potrebbero essere un po’ troppe, ma talvolta dieci pagine possono essere un po’ poche. Non ci sono regole, ma per me 25-30 pagine solitamente è un buon numero.

Parlando di portfolii in formato elettronico, quale di queste opzioni ritieni migliore? Ricevere un portfolio in PDF o un link a un documento online? O magari un link a un sito web che racchiuda il portfolio di architettura?

Dato che riceviamo così tanti portfolii, devo utilizzare un approccio pratico. Per me un documento in PDF o un link ad un portfolio online sono le opzioni migliori.

Una cosa da tenere a mente quando si prepara una candidatura per un lavoro o un tirocinio: quali sono gli errori più comuni che ti capita di trovare nei portfolii e, più in generale, nelle domande di assunzione? E qual è il peggiore, quello che proprio non puoi ignorare?

Credo che il portfolio sia un’espressione di se stessi come architetti in quel particolare momento, per cui è difficile per me dire che ci siano errori nei portfolii. Ma in generale, l’errore più comune in cui mi capita di incorrere è una domanda di assunzione basata sul curriculum, che non contenga alcun portfolio di architettura che mostri le capacità del candidato.

Per finire, hai qualche consiglio, in generale, per un giovane architetto che stia preparando la sua prima domanda di lavoro?

La cosa fondamentale è creare un portfolio di architettura che davvero ti rappresenti come professionista. È importante usare lavori che siano esclusivamente opera tua e, nel caso di progetti fatti in collaborazione, descrivere quali sono stati i compiti affrontati.

(Traduzione italiana ed editing a cura di Federica Gaeta)


Qual è la parte più difficile del creare un portfolio di architettura? Dimmelo tu!

Mille grazie ad Irene: immagino che non sia stato facile ritagliare un piccolo spazio per questa intervista nella sua agenda zeppa di impegni e meeting! Spero che questa breve chiacchierata sia per te che leggi una base di partenza utile per lavorare sulla prossima candidatura, e che magari ti sia servita a chiarire quel dubbio sul tuo portfolio di architettura che proprio non riuscivi a risolvere!

Ora però voglio sentire la tua opinione! Come ben sai, costruire un portfolio di architettura non è per nulla un’impresa facile. D’altronde, già nelle primissime fasi entrano in gioco una serie di scelte davvero toste: quali progetti selezionare? Quanto e quale materiale utilizzare?

Bene, le domande a cui vorrei che tu rispondessi oggi sono: qual è secondo te la parte più difficile della realizzazione di un portfolio di architettura? E, se hai mai inviato il tuo portfolio di architettura per una candidatura lavorativa, qual è l’aspetto della costruzione del portfolio che ti ha procurato più dubbi in assoluto e sul quale ti piacerebbe ricevere un chiarimento definitivo? Parliamone nei commenti all’articolo qui in basso: sarei davvero felice di sentire la tua opinione e discuterne assieme!

Sei alle prese col tuo portfolio? Continua a leggere!

Visto che ti trovi qui, immagino che anche tu sia alle prese col tuo portfolio: magari lo stai costruendo da zero, o più semplicemente, lo stai aggiornando in vista di una nuova avventura professionale! Ma per quanto l’articolo che hai letto possa esserti stato d’aiuto (almeno spero!), sono sicuro che hai ancora mille dubbi che ti tormentano.

Sappiamo fin troppo bene che il web non offre risorse valide sull’argomento, e che le università non spendono mezza parola su come costruire un buon portfolio di architettura.

Cosa vogliono vedere gli studi di architettura in un portfolio? Quali sono le caratteristiche di un portfolio che funziona, e come organizzarlo in modo da ottenere contatti, offerte di lavoro e proposte di stage?

Se anche tu stai riflettendo su questi interrogativi nella costruzione del tuo portfolio, il nostro workshop Obiettivo Portfolio potrebbe essere la risorsa che stai cercando.

Obiettivo Portfolio è un workshop online dettagliato, pensato per offrirti una guida nella creazione di un portfolio d’architettura efficace.

Con oltre 10 ore di contenuto, mira a fornire intuizioni, strategie e suggerimenti basati sull’esperienza che io e Luca abbiamo accumulato nel campo.

Bene, per oggi è tutto! Ci vediamo presto su queste pagine… anzi, meglio ancora, ci sentiamo presto nei commenti a questo articolo!

Federico