La lettera di presentazione da architetto, o cover letter, è forse l’aspetto più sottovalutato di tutta la candidatura quando si è alla ricerca di un lavoro nel settore.
Giusto per essere chiari, con lettera di presentazione intendo il testo che ti introduce verso il nuovo studio, sia come professionista che come persona e che accompagna il curriculum e soprattutto il portfolio.
Nel blog trovi molte risorse utilissime su curriculum e portfolio!
In questo articolo ad esempio trovi 7 consigli d’oro per scrivere il tuo curriculum nel modo migliore.
Qui puoi scoprire quali sono i 7 errori da evitare assolutamente quando si costruisce un portfolio di architettura, mentre qui invece troverai delle ottime dritte da una recruiter per costruire su solide basi il portfolio che hai sempre desiderato.
Come avrai capito questi argomenti ci stanno molto a cuore!
Anche se il portfolio resta la principale vetrina delle tue esperienze e delle tue capacità, la lettera di presentazione potrebbe essere l’elemento che fa la differenza a tuo favore.
Per quanto non esista una formula magica per una cover letter perfetta esistono sicuramente errori da non commettere e alcune strategie importanti che devi assolutamente conoscere!
3 errori da evitare ad ogni costo in una lettera di presentazione da architetto
1. Attenzione alla lunghezza.
Il primo e forse anche più comune tra gli sbagli che si commettono nel preparare una lettera di presentazione da architetto è quello di eccedere con le parole. Questo errore potrebbe costarti caro, ricordati che scrivere un testo troppo lungo non è mai un aspetto apprezzato: dimostra scarsa capacità di sintesi e non considera che chi si occupa della scelta dei candidati difficilmente leggerà un testo troppo lungo se deve valutare decine di profili nuovi ogni giorno!
Se dovessi fissare un limite oltre il quale non andrei, direi di stare tra le 200 e le 300 parole, visivamente corrispondenti a circa mezza pagina di un foglio A4. Questa mi sembra una lunghezza giusta per inserire dei contenuti validi senza eccedere e senza risultare troppo sbrigativi.
In generale fai attenzione anche ai testi troppo corti. Talvolta accade che per voglia di sintetizzare troppo escono due righe striminzite, non certo la modalità migliore per presentarti allo studio dei tuoi sogni!
2. Dimentica per sempre le dichiarazioni generiche.
Il secondo grande rischio che è in agguato quando scrivi la tua lettera di presentazione da architetto è quello di lasciarti andare a frasi generiche e scontate, del tipo:
“Sono una persona tenace, precisa, puntuale e mi trovo bene nel lavoro in gruppo.”
Evita assolutamente queste frasi perché non sono supportate da esempi, non raccontano nulla di personale e se le scrivi come se fossero un elenco interminabile di virtù rischiano quasi di insospettire sulle tue reali capacità.
L’efficacia della lettera di presentazione dipende soprattutto da quanto e cosa riesci a comunicare. In questo senso tutto ciò che è vago, generico e ha il sapore del copia-incolla dovrebbe uscire per sempre dalla tua cover letter (e dal tuo registro comunicativo in generale)!
3. Abbandona le negazioni.
L’ultimo aspetto da cui devi tenerti lontano è un dettaglio in apparenza secondario che in realtà spesso risulta determinante.
Nella tua lettera di presentazione da architetto devi liberarti dalle forme negative, evita tutte le frasi che iniziano con il “NON” o che comunque negano un concetto. Ti sembrerà incredibile ma più riuscirai a trasmettere positività maggiori saranno le tue possibilità di successo.
Nella mente di chi legge la tua lettera di presentazione si alterneranno una serie di immagini, ogni volta che usi il “NON” negando qualcosa o addirittura sminuendo le tue capacità su quelle immagini calerà un’ombra tutt’altro che piacevole.
Per lo stesso principio tutte le frasi che racconteranno qualcosa di te in modo ottimistico e propositivo provocheranno sensazioni buone e incoraggianti in chi legge mettendoti automaticamente sotto una luce diversa e molto interessante!
Perché questo aspetto è particolarmente importante? La ragione è molto semplice.
Le richieste che spesso avanzano gli studi quando sono alla ricerca di nuovi architetti comprendono una serie di skills e di conoscenze che non tutti i possibili candidati posseggono. Questo può causare quella che è a tutti gli effetti la peggior apertura di cover letter possibile, ti faccio un esempio:
“Salve, non parlo inglese come sarebbe richiesto, non conosco i software che utilizzate e non ho esperienze internazionali, però sono in gamba e mi piacerebbe molto lavorare con voi.”
Tu collaboreresti mai con un architetto che si presenta in questo modo?
Naturalmente se ancora non possiedi nessuna delle caratteristiche che un certo studio di architettura chiede forse è presto per inviare la tua candidatura, ma se invece nel lungo elenco di conoscenze che chiedono te ne mancano un paio l’ultima cosa da fare è quella di iniziare la tua presentazione mettendoli sotto i riflettori!
In questo caso molto meglio se cerchi di massimizzare ciò che sai fare e le esperienze che hai alle spalle, per tutto il resto ci sarà modo e tempo di imparare!
3 buoni consigli per una lettera di presentazione da architetto perfetta
1. Struttura la tua cover letter da architetto secondo una narrativa precisa.
Ebbene sì, anche quando scrivi la lettera di presentazione devi organizzare le tue parole seguendo una narrativa, il famoso storytelling.
Ciò significa che prima ancora di iniziare a scrivere devi mentalmente suddividere il tuo testo in parti, ovviamente connesse in maniera molto fluida tra di loro. Cura con attenzione il contenitore delle tue parole, perché tanto più è semplice la struttura del testo quanto più sarà incisivo il suo messaggio.
Potresti ad esempio considerare di dividere in tre parti la tua lettera di presentazione. La prima parte è una breve presentazione di te (sul lato personale e professionale), la seconda è utile per soffermarti sugli aspetti più rilevanti della tua formazione e delle tue capacità e infine la terza è il ponte verso lo studio a cui stai scrivendo.
Indipendentemente da come strutturerai il tuo scritto considera il testo come un percorso che porta da un punto di partenza a un punto di arrivo.
Immagina le tue parole come se fossero un accompagnatore lungo questo percorso e costruisci le tue frasi in modo che siano incisive e tutte indirizzate all’obiettivo finale: il lettore apprezzerà sicuramente!
2. Personalizza la cover letter da architetto a seconda dello studio a cui la manderai
Come sicuramente avrai già intuito è fondamentale scrivere tenendo ben presente a chi ti stai rivolgendo. Oltre ad evitare ogni tipo di frase generica cerca di inserire diversi richiami allo studio a cui stai scrivendo.
Un buon modo, ad esempio, potrebbe essere quello di menzionare i loro progetti che conosci meglio, che ti hanno maggiormente ispirato o addirittura che hanno influenzato i progetti che hai nel portfolio.
Questo richiamo serve tantissimo per dimostrare implicitamente che conosci lo studio dove vorresti lavorare e soprattutto nel rivolgerti a loro non c’è una semplice ricerca di occupazione ma una serie di ragioni ben più radicate che connettono te a loro.
Penso che l’aspetto più ricercato dagli studi di architettura sia la sintonia.
In effetti a ben pensare ogni realtà lavorativa costituisce un micro mondo con regole e valori precisi e codificati. Ogni studio di architettura ha non solo delle regole e dei protocolli ma anche degli obiettivi, un’etica di lavoro e un modo di intendere tanto la professione quanto l’architettura in generale.
Dimostrarsi allineati a questi valori è l’obiettivo più alto che devi prefiggerti quando scrivi la tua cover letter da architetto.
In fondo saper utilizzare un software anche complesso è una conoscenza che sempre più architetti acquisiscono rapidamente e che comunque può sempre essere implementata.
Ben diversa è invece la condivisione di valori, la vicinanza nei punti di vista sull’architettura.
Allineati con quella che ti sembra l’essenza più profonda dello studio a cui stai puntando e davanti a te troverai solo porte aperte.
3. Includi sempre i vantaggi per chi legge la tua lettera di presentazione da architetto
L’ultima attenzione che devi mettere in campo quando scrivi una lettera di presentazione da architetto riguarda l’inserire quali sono (o quali sarebbero secondo te) i vantaggi di quello studio di architettura se ti prendesse a far parte della propria squadra.
In qualsiasi tipo di offerta è sempre essenziale indicare quali sono i guadagni per chi sta dall’altra parte.
Come ben saprai gli studi di architettura, soprattutto le grandi firme internazionali, sono sempre alla ricerca di nuove figure per crescere, migliorare la qualità dei loro progetti e in generale raggiungere i loro obiettivi.
Nessuno assume per fare un regalo e nessuno cerca collaboratori che non siano un valore aggiunto per la propria realtà.
Prova a chiederti: quali sono le mie qualità che potrebbero portare un effettivo beneficio in un contesto lavorativo come quello che sto cercando?
Oppure, perché dal loro punto di vista io potrei essere una figura adatta o addirittura ideale?
Inserire, in maniera più o meno esplicita, la risposta a queste domande renderà la tua lettera di presentazione da architetto molto più efficace.
In conclusione…
Una frase che sento sempre più spesso riguardo a questi temi è:
“Il lavoro non si cerca, si attrae”.
Calata nel mondo dell’architettura, in cui la ricerca di uno studio tramite l’invio di candidature è ancora la principale modalità di relazione, potremmo estrapolare il concetto dell’attrazione e riversarlo su tutti i materiali che dovrai preparare.
Curriculum, portfolio e soprattutto lettera di presentazione dovranno essere preparati in modo da attirare su di te tutte le attenzioni e l’interesse che un profilo di alto livello e un materiale preparato con cura e dedizione meritano.