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Colloquio di lavoro da architetto: superalo brillantemente con queste 7 strategie vincenti!

Il colloquio di lavoro da architetto. 7 strategie per affrontarlo al meglio.

Come affrontare al meglio un colloquio di lavoro da architetto?

Tanti giovani architetti si sono posti questa domanda prima di te!

E a dirla tutta, cercando online suggerimenti su come superare un colloquio da architetto è facile trovare lunghi elenchi di presunte domande a cui sono associate risposte vaghe e spesso discutibili.

In questo articolo troverai invece sette semplici strategie che abbiamo scritto per darti gli strumenti giusti per affrontare con successo un colloquio di lavoro da architetto.

1. Preparati sugli aspetti importanti

Una delle chiavi per superare in modo brillante un colloquio di lavoro da architetto è sicuramente prepararsi sugli aspetti importanti.

Non è certo una grande scoperta se ti dicessi che è molto importante essere preparati prima di affrontare un qualsiasi colloquio di lavoro con uno studio di architettura.

A questo però devo aggiungere che ci sono due aspetti, più di altri, su cui devi fare particolare attenzione e che dovrebbero guidare il tuo programma di studio prima dell’incontro.

Il primo aspetto sei proprio tu.

Ebbene sì, sembra incredibile ma più volte mi sono trovato ad affrontare un colloquio lavorativo da architetto o universitario dove mi sembrava di aver letto e ripercorso tutto lo scibile umano ma paradossalmente non ero altrettanto ferrato su di me.

Non è scontato avere in mente in maniera chiara e schematica il percorso, gli studi, i progetti del portfolio e tutto ciò che ci riguarda direttamente, come professionisti e come persone. Per questo motivo la preparazione del colloquio deve partire da te. Devi essere in grado di raccontare in modo sintetico ogni momento della tua formazione e ogni progetto del tuo portfolio.

Il secondo aspetto che non puoi tralasciare riguarda lo studio con cui stai per entrare in contatto.

Di quella realtà devi sapere quante più cose possibili, deducendole dal sito internet, dalle pagine social, da articoli online. Come abbiamo già scritto in questo articolo sulla lettera di presentazione, anche nel caso del colloquio, la conoscenza dei valori dello studio è il primo e forse più importante punto per creare una sintonia e farsi trovare allineati con gli obiettivi della realtà a cui ti proponi.

2.  Ricordati i principi della comunicazione

A differenza di quando scrivi un testo, il colloquio è un momento di comunicazione verbale tra persone che sono a diretto contatto visivo (che sia online o di persona poco cambia).

Questo significa che ci sono molti più aspetti che vengono coinvolti nel dialogo e quelli che contribuiranno a dare una buona impressione di te poco hanno a che vedere con le parole.

Il primo assioma della comunicazione umana (elaborato nella scuola di Palo Alto, in California, già negli anni ’60) ci ricorda che “non si può non comunicare”.

Questo significa che qualsiasi comportamento che assumiamo comunica qualcosa: è quindi essenziale conoscere e gestire tutto ciò che invia un messaggio al nostro interlocutore.

Come forse saprai quando comunichiamo lo facciamo attraverso tre linguaggi distinti:

  • Linguaggio verbale: le parole che utilizziamo
  • Linguaggio non verbale: il tono della voce, il ritmo, il volume a cui parliamo
  • Linguaggio paraverbale: la postura del corpo, i gesti, la mimica facciale

Devi sapere che una comunicazione efficace avviene quando questi tre canali sono allineati e congruenti tra di loro.

Ti faccio un esempio: se vuoi mandare un messaggio positivo dovrai scegliere parole che siano rivolte al futuro, incoraggianti ma soprattutto dette con un tono di voce medio alto, un ritmo scandito da brevi pause e assumendo un body language spontaneo che includa un sorriso sincero e una postura rilassata.

Ci sarebbe moltissimo da aggiungere in questo ambito ma per iniziare è importante che ti ricordi di considerare tutti i canali che inviano segnali e messaggi al tuo interlocutore: quando comunichiamo non sono solo le parole che definiscono ciò che trasmettiamo.

Cerca quindi di allineare i tuoi canali, per ottenere il risultato che desideri durante il colloquio dovrai prestare attenzione a tutti i tipi di comunicazione coinvolti nello scambio.

3. Raccontati e rispondi attraverso esempi

Il colloquio di lavoro da architetto, come qualsiasi altro incontro professionale, si basa su una sequenza più o meno serrata di domande a cui dovrai rispondere.

Ricordati che ogni domanda è un’occasione per dimostrare la tua capacità di sintesi e la chiarezza del tuo processo mentale. Più darai risposte efficaci maggiori saranno le tue chance si successo.

A tal proposito un aspetto che è sempre molto apprezzato sono gli esempi.

Qualsiasi risposta di un colloquio può essere arricchita da esempi, che si tratti di un rimando ad una tua esperienza passata o a un progetto del tuo portfolio (e di portfolio di architettura qui sul blog ne abbiamo parlato in modo davvero ampio!)

Rispondere tramite esempi ha tre vantaggi principali.

Il primo è che fornisci a chi ti ascolta qualcosa di concreto, tangibile e misurabile (e questo è davvero importante).

Il secondo vantaggio è che l’esempio per sua natura ha la struttura della storia, quindi qualcosa che facilmente cattura l’attenzione e mantiene alto l’interesse e la concentrazione di chi ascolta.

Il terzo e ultimo aspetto è che quando fai esempi parli di qualcosa che ti appartiene, che conosci molto bene e che puoi virare a tuo favore in tanti modi diversi proprio perché è un campo da gioco a te estremamente familiare: quando parli attraverso esempi giochi sempre in casa.

4. Non mentire

Ti sembrerà scontato ma la tendenza a non essere sinceri quando stiamo cercando di raggiungere un obiettivo è molto diffusa.

Fai attenzione però, l’obiettivo non è farsi assumere a tutti i costi ma cercare una realtà adatta a te e in cui le tue capacità possano essere massimizzate.

Il colloquio non è una gara al rialzo, è un momento di conoscenza reciproca in cui la sincerità è fondamentale, sia per te che per lo studio di architettura con cui sei in contatto.

Qualsiasi rapporto lavorativo che funzioni si basa sulla fiducia e impostare una collaborazione sulla base di bugie (che mai come in questo caso hanno vita breve) non fa bene a te e non aiuta loro.

Essere sinceri non significa svilirsi ma semplicemente scegliere con attenzione cosa dire e come dirlo cercando di valorizzarsi anche in quelli che potrebbero sembrarti dei punti deboli.

Per esempio, se ti chiedono se conosci un software che hai aperto poche volte non devi fingere di conoscerlo. È molto più efficace e sincera una risposta tipo:

“Non ne ho una conoscenza approfondita ma lo sto studiando e conto di padroneggiarlo piuttosto bene in un tempo breve. È sempre una piacevole sfida imparare bene un software nuovo.”

Niente che non sia vero, semplicemente una risposta che pone l’attenzione al tuo approccio propositivo più che alla tua effettiva conoscenza in quel determinato ambito.

5. Fai domande

Il colloquio non è un esame ma un momento di conoscenza e valutazione reciproca.

Per questo motivo sono importantissime le domande che potresti rivolgere a chi ti sta valutando.

Porre quesiti dimostra attenzione e interesse. Chiedendo qualche informazione in più inoltre hai la possibilità di capire a tua volta se quello studio di architettura è la realtà lavorativa giusta per te.

Per non essere preso in contropiede dal ritmo della conversazione ti suggerisco di prepararti prima almeno tre domande che puoi avanzare nel momento più opportuno.

Ricordati che generalmente le domande chiuse puntano ad acquisire un’informazione schietta e precisa mentre le domande aperte, pur essendo più vaghe, sono anche quelle che generano più empatia tra le persone.

6. Attenzione ai dettagli

I dettagli sono tutto, non solo in architettura.

Anche nel colloquio assicurati che i principali dettagli che ti riguardano siano curati e non lasciare nulla al caso.

Ti segnalo una serie di accortezze essenziali su cui devi investire le tue attenzioni.

Come prima cosa se il colloquio è sotto forma di call online posizionati in un luogo tranquillo, silenzioso e con una buona connessione internet.

Illuminati con una luce diffusa frontale e presta attenzione allo sfondo (non vorresti mai avere qualcosa di inappropriato all’interno dell’inquadratura!).

Fai un test audio e video prima dell’incontro (se puoi usa una webcam esterna e un microfono, anche le cuffie del telefono possono andare).

Scegli bene come ti vesti: non è superficialità affermare l’importanza del colpo d’occhio in una situazione come quella di un colloquio.

Il tuo abbigliamento dovrebbe in qualche modo rappresentarti e soprattutto essere in linea con lo studio che ti sta intervistando. Sta quindi a te raccogliere quante più informazioni possibili su quel contesto lavorativo per sapere prima il livello di formalità richiesto; questa indicazione è molto utile per indirizzare il tuo dress code.

Come affermava Oscar Wilde: «Solo le persone superficiali non giudicano dalle apparenze».

7. Dopo il colloquio di lavoro da architetto…

L’ultima strategia è decisamente una delle più sottovalutate dell’intero processo di avvicinamento al mondo dei colloqui in architettura.

Sarò breve: quando termini il colloquio prendi carta e penna e scrivi.

Come prima cosa appuntati tutte le domande che ti hanno fatto. Poi aggiungi le risposte che hai dato e soprattutto scrivi le sensazioni che hai avuto rispetto alle loro domande e alle tue risposte.

Come ultima cosa segna le risposte che daresti e cosa faresti di diverso immaginandoti una situazione ideale.

Ciò che scrivi subito dopo l’incontro è il materiale base per preparare con straordinaria efficacia il colloquio che verrà.

L’autoanalisi è la base del tuo futuro successo, fai tesoro dell’esperienza e rendi ogni colloquio, indipendentemente dal suo esito, un’occasione di crescita e di maturazione.

Perché come in tutti gli ambiti della vita, anche quando si tratta di candidature lavorative, il miglior colloquio di lavoro da architetto è quello che deve ancora venire.