Se è vero che l’abito non fa il monaco (anche se ci piace tantissimo scherzare sul nostro presunto dress code), è vero anche che la borsa, o meglio il suo contenuto, può fare l’architetto.
Ok, quello che ti porti dietro è qualcosa di estremamente personale e soggettivo e comunica qualcosa di ben più significativo di “ehi, sono un architetto o aspirante tale!”
Eppure, non c’è scampo! Proprio perché siamo architetti, le nostre borse sono popolate da oggetti che in un modo o nell’altro ci accomunano e ci identificano come tali.
Sei pronto a scoprire di quali oggetti sto parlando?
Nell’articolo di oggi ti presento le 8 cose che non dovrebbero mai mancare nella borsa di un architetto!
Ma c’è di più!
Ho integrato la lista con i miei personali suggerimenti, i prodotti che ho avuto modo di apprezzare e provare e che mi sento di consigliarti personalmente.
Spero che ti possa aiutare ad orientarti con gli acquisti, perlomeno con quelli un pochino più ostici!
(Ah, una cosa importante! In questo articolo ho inserito diversi link Amazon: si tratta di link affiliati: in soldoni, se tu ci clicchi sopra ed acquisti un prodotto, Amazon mi verserà una commissione. Ma tranquillo, questo non ti comporta alcuna spesa aggiuntiva… e non userò di certo i ricavi per comprarmi una villa a Porto Cervo, ma soltanto per finanziare le spese di mantenimento del blog! Tutto qui, volevo solo essere il più chiaro e trasparente possibile).
Bene, hai già preso la tua borsa e sei pronto a fare “ce l’ho, mi manca?”
1. Un mito intramontabile: la Moleskine
Poteva mai mancare la Moleskine in questa lista? Certo che no! La Moleskine è diventata un simbolo di appartenenza ad un certo gruppo di professionisti creativi, e noi architetti non facciamo eccezione.
Tant’è vero che l’azienda stessa ha dedicato diversi prodotti dedicati all’architettura: la linea “Inspiration and Process in Architecture”, una serie di monografie illustrate in formato Moleskine (tra le disponibili su Amazon.it ti segnalo quelle su Dominique Perrault, Wiel Arets, Zaha Hadid) e il volume La Mano dell’Architetto, una raccolta di schizzi con annesso blocco in formato A4 (io l’ho avuto in regalo diverso tempo fa, ma non ho mai avuto il coraggio di usare il blocco degli schizzi!).
Sono sicuro che conoscerai benissimo tutti i formati e i tagli di Moleskine, così come sono certo che la tua scelta ricade puntualmente sulla versione tascabile a pagine bianche! Quindi andiamo direttamente al sodo: copertina rigida o copertina morbida? Se preferisci portarla nelle tasche della giacca, la Moleskine con la copertina morbida è una benedizione! Però devo confessarti che una delle mie Moleskine preferite di sempre aveva la copertina rigida: l’edizione limitata Lego, che aveva persino un mattoncino incollato sulla copertina!
E infine, nella mia borsa non manca mai una Moleskine formato 19×25. Può sembrarti stupido, ma il grande formato per me è comodissimo quando devo organizzare progetti a medio-lungo termine: la mia tesi di laurea e l’idea di questo stesso blog sono nati su una Moleskine 19×25!
2. Penne (rigorosamente a inchiostro liquido!)
Io ho un vero e proprio fetish per le penne gel: di solito giro con almeno una decina di penne nella borsa… e non perché le usi tutte quante, ma solo perché mi piace l’idea averle con me! Tuttavia, non pretendo certo di dirti quale sia la migliore penna da schizzi, il discorso cadrebbe troppo nel soggettivo!
Quello che posso fare è consigliarti la mia penna preferita per gli schizzi e la scrittura: la Pilot Hi-tecpoint V5. 0,5 mm di punta, prezzo contenuto, relativamente facile da trovare e una scorrevolezza fantastica. Sempre di Pilot, al momento sto usando una V5 – RT, una V5 standard con punta retrattile.
Ho usato per moltissimo tempo anche le Staedtler Triplus Fineliner, dal tratto leggermente opaco ma disponibili in una gamma straordinaria di colori: sono l’ideale per disegni più artistici.
Anche le Pentel Sign Pen (il link Amazon è per una confezione da 12 pezzi) sono un ottimo acquisto: penne a tratto pennarello dalla punta molto fine e rigida, ottime per schizzi rapidi.
Infine, se vuoi un prodotto un po’ piu hipster, perché non prendi in considerazione l’acquisto di una penna con pennino? La scelta entry level che dovresti considerare è la Lamy Safari, relativamente economica ma molto affidabile.
3. Penna USB / Hard disk portatile
Diciamocelo pure, un architetto che gira senza un hard disk portatile o una penna USB nella borsa, è come un pittore senza pennelli. Nonostante il rapido sviluppo dei servizi cloud come Dropbox o Google Drive, una memoria di massa è assolutamente necessaria se frequenti assiduamente i centri stampa e di plottaggio. Grazie alla diffusione sempre più ampia della tecnologia USB 3.0 (contraddistinta dallo slot blu di ingresso), le velocità di trasferimento sono aumentate, e… beh, dai, ti faranno guadagnare dei minuti preziosi se sei arrivato di nuovo all’ultimo minuto con le stampe!
Tra le penne USB, la vincitrice assoluta è la SanDisk Cruzer Extreme, disponibile da 16, 32 e 64 GB. Ti consiglio vivamente la versione da 32 GB, di cui sono un felice possessore, che è la migliore per quanto riguarda il rapporto qualità-prezzo. Praticamente, se dovessi mai avere bisogno di sostituirla, la sostituirei con una uguale. Non c’è storia: con una velocità massima in lettura di circa 245 MB/s e in scrittura a 100 MB/s, questa penna USB non ha rivali. L’unica concorrenza valida è proposta dalla stessa SanDisk, con la Cruzer Extreme Pro da 128 GB e con la Cruzer Ultra Fit, leggermente meno performante della Cruzer Extreme ma ottima per gli amanti del formato micro!
Per gli hard disk portatili, i modelli più interessanti sono proposti da Western Digital, con il My Passport Ultra (la versione da 2TB ha il miglior rapporto qualità-prezzo) e da Seagate con il Backup Plus Slim. Io ho un My Passport Elements, che al momento giusto verrà sostituito dal Seagate, leggermente migliore in velocità (87 MB/s in scrittura e lettura), peso e robustezza rispetto al WD My Passport Ultra. Questi tipi di hard disk richiedono soltanto un adattatore USB per funzionare, al costo di velocità inferiori rispetto alle loro controparti desktop.
4. Disto laser
Il disto laser è uno di quegli strumenti utili a chiunque abbia a che fare con architettura ed edilizia: che tu sia un giovane studente alle prese con un tema di rilievo architettonico, o un professionista che deve effettuare le misurazioni per una ristrutturazione, un disto laser non può mancare nel tuo inventario.
Io ho optato per un Leica Disto D2, il modello base proposto dall’azienda tedesca. Insomma, modello “base” si fa per dire, per l’utilizzo che ne ho fatto è stato più che sufficiente! Il Leica D2 misura distanze fino a 60m e oltre ad essere maneggevole e tascabile, integra numerose funzioni utili, come il calcolo automatico di volumi e superfici, la misura degli angoli e la possibilità di memorizzare i risultati delle ultime 10 misurazioni.
Il Leica Disto D2, al momento della pubblicazione di questo articolo costa 114 € su Amazon. Se cerchi una soluzione low-budget, dai un’occhiata ai modelli RZE-40 e RZE-80 di Anself: hanno sicuramente meno funzioni, ma svolgono comunque in modo egregio il loro lavoro di misuratori di distanze per la metà del prezzo del D2.
5. Fotocamera compatta (o superzoom)
“Ma siamo nell’era degli smartphone! A che diamine mi serve una fotocamera compatta quando il mio telefono scatta foto da millemila megapixel?!”
È vero, uno smartphone con una buona fotocamera è comodissimo quando vuoi catturare un’istantanea di una facciata o di un particolare costruttivo. Ma quando si tratta di lavori di precisione, come ad esempio una texture oppure un fotopiano, ti serve qualcosa di più adatto. Per ora tralascio volutamente il capitolo reflex, che meriterebbe un discorso a parte :-)
Più in generale, il mondo delle fotocamere è vasto e sconfinato e ci sono un mucchio di fattori diversi che influenzano un eventuale acquisto. Qui ti propongo le migliori compatte, selezionate in base alle caratteristiche più utili per un architetto. Innanzitutto, ti serve una focale minima abbastanza ampia (ma anche un buono zoom può tornare molto utile): un campo visivo più ampio permette di includere pù elementi nel quadro dell’immagine. È necessario, inoltre, un obiettivo abbastanza luminoso per lavorare bene anche in condizioni di luce scarsa.
Cerchi una fotocamera dalle dimensioni estremamente ridotte e dal budget relativamente contenuto? La Canon Powershot S120 è una scelta a colpo sicuro. Io ho usato per diverso tempo il modello S90 della stessa linea, e a parte un piccolo problema coi contatti della batteria (risolto con un paio di pinzette), mi sono trovato alla grande. La S120 monta un obiettivo molto luminoso (F1.8-5.7) dall’ampiezza focale di 24-120mm. Bellissima anche la Panasonic Lumix DMC-LX7, ancora più luminosa della rivale Canon (F1.4-2.3), quindi estremamente versatile in condizioni di luce scarsa.
Se preferisci sacrificare qualcosa in dimensioni, ti consiglio di dare un’occhiata alle cosiddette fotocamere superzoom. La Canon SX60, ad esempio, ha una straordinaria lunghezza focale di 21-1365mm, ma non è l’ideale in condizioni di luce scarsa (F3.4-6.5). La diretta concorrente Nikon P900 perde leggermente in lunghezza focale minima (24mm, una lunghezza focale meno ampia della Canon), ma raggiunge i 2000mm di zoom e vanta un’apertura massima di F2.8-6.5.
6. Scalimetri
Questi righelli triangolari sono lo strumento definitivo da avere con te se stai lavorando ad un plastico o per ottenere rapidamente le dimensioni reali da un disegno tecnico in scala. Il righello è graduato in una scala differente su ciascuno spigolo del triangolo, in modo tale da poter confrontare rapidamente la dimensione reale e farla corrispondere a quella della scala di destinazione.
Su Amazon, Tecnostyl e Faber-Castell propongono una gamma molto ampia di righelli in plastica con scale usate sia in campo architettonico che in ingegneria. Ovviamente, ogni scala può essere facilmente moltiplicata o divisa per 10 e i suoi multipli, quindi, ad esempio, questo righello Faber-Castell scala 1:2,5:5:10:20:50:100 può essere utilizzato anche per le scale 1:25, 1:500, 1:1000, 1:2000.
Preferisci uno scalimetro più duraturo, e magari anche bello da guardare? Allora questa riga di Bocianelli fa proprio al caso tuo.
7. Carta da schizzi
Confesso la mia ignoranza: ho saputo dell’esistenza di questa stupenda invenzione solo qualche anno fa. Prima di mettere piede in uno studio di architettura non sapevo neanche come fosse fatta, ed è una cosa vergognosa, perché la carta da schizzi davvero dovrebbe trovarsi nella borsa di qualsiasi architetto! Non mi riferisco alla cosiddetta “carta mozzarella”: parlo di quel tipo di carta molto leggera e semitrasparente, solitamente disponibile in grammature dai 20 ai 60 grammi circa.
Solitamente viene venduta in rotoli come questo di Canson, una delle aziende leader nella produzione di carta e affini: è leggerissima e semitrasparente, quindi è perfetta da sovrapporre ad un disegno già realizzato per studiare opzioni e varianti.
8. Portamine (e un matitone per sentirsi un po’archistar)
Ti dirò, io non uso molto spesso la grafite, ma questo non significa che qualsiasi architetto o studente non dovrebbe avere sempre con sè un paio di portamine. Io li preferisco di gran lunga alle matite: sono ottimi sia per il disegno tecnico che per prendere appunti (se sei uno di quelli che scrive con la grafite, devi avere una portamine!), non sporcano e ti liberano dalla schiavitù del temperino. Il mercato dei portamine è dominato dai soliti noti: Faber-Castell, Rotring, Staedtler e Koh-I-Noor producono delle matite meccaniche di ottima qualità ed estremamente affidabili.
Ovviamente, non dimenticare di mettere in borsa un paio di matite morbide, o addirittura un carboncino se hai la passione per il disegno a mano libera. In commercio esistono anche dei matitoni meccanici dalla mina molto spessa, che fanno davvero molto archistar: sono molto divertenti da usare per schizzi a mano libera… e per null’altro! Le considero più che altro uno sfizio da architetto :-)
E per finire…
Preso dalla curiosità (e anche per capire perché pesa un accidente), ho frugato anche io nella mia borsa per vedere quanti di questi oggetti mi porto dietro. Ecco cosa c’è nella mia borsa in questi giorni:
- Moleskine morbida tascabile
- Moleskine morbida formato 19×25
- 2 Pilot Hi-Tecpoint V5-RT (rossa e nera)
- Smartphone Android Oneplus One
- Kindle Touch
- Agenda aziendale
- Hard disk esterno WD Elements
- Acer Aspire Switch 10 (comodissimo per lavorare agli articoli del blog in treno)
- Fotocamera compatta Sony DSC-RX100
Beh, la mia borsa non è esattamente quella che ho descritto nell’articolo: ho totalizzato 4/8, e presenta una pericolosa sovrabbondanza di agende!
E tu, quanti degli oggetti che ho elencato hai nella tua borsa? C’è un oggetto di cui non puoi fare a meno che non ho menzionato? Fammelo sapere nei commenti!
Noi ci rivediamo presto su queste pagine… e mi raccomando, viaggia leggero (non fare come me!)
Federico